Tra i tanti modi in cui ci si può avvicinare alla qualità, quello di Britt è forse il più inconsueto. Sì, perché lei di mestiere faceva la croupier, al Casino di Copenaghen. Giunta in Italia nel 1995 per amore, apre un negozio di scarpe che tiene fino al 2010. Per caso in quel periodo Samantha Veneroni cerca un’assistente nel reparto Assicurazione Qualità (Feed e Food) ed ecco che si rivolge alla madre di una compagna di classe del figlio: Britt. Entrata in un settore del tutto sconosciuto, l’ha trovato tanto interessante da non abbandonarlo più. Non solo, dal 2021 ricopre anche il ruolo di Responsabile del Sistema di Gestione.
Del suo lavoro, o dei suoi lavori, ritiene che l’aspetto più importante sia controllare che ogni attività di Dox-al si svolga nel pieno rispetto delle norme e regole della legge e degli standard qualitativi a cui l’azienda ha deciso di aderire, come FAMI-QS, GMP+, ISO45001 e ISO14001. Cercando però di rendere meno pesanti gli obblighi e i processi, attraverso un dialogo costante con i colleghi perché “Insieme siamo più forti”. Oltre alla collaborazione, Britt apprezza anche la solidità dell’azienda e l’ambiente lavorativo sano, e sente propria la “voglia di migliorarsi sempre”.
Venendo dal Nord Europa, Britt ha anche una sensibilità particolare verso il tema della sostenibilità, che nei suoi luoghi d’origine è molto sentito. “È un argomento che mi appassiona, sono contenta che anche Dox-al abbia intrapreso un percorso che lo trasformi in un obiettivo primario, non solo a livello ambientale ma anche sociale ed economico”. Il suo interesse globale per le persone emerge anche da un ricordo, lo sgomento provato quando un cliente del Nord Europa le segnalò di aver riscontrato, nel camion che traportava la merce Dox-al, tracce della presenza di esseri umani, probabilmente immigrati clandestini. “Sono cose che normalmente leggi sui giornali, ed è stato triste e inquietante venirne a contatto così direttamente”.
Quando non è impegnata con i controlli Britt ama ballare la zumba, ed è una grande appassionata di tennis. Negli ultimi tempi solo guardato e non praticato, per un problema con il “gomito del tennista”. Naturalmente in passato ha tifato per Caroline Wozniacki, la fortissima tennista del suo Paese, ma adesso sostiene Jannick Sinner, giocatore della sua patria d’adozione. Sarà anche perché qui ha trovato, come afferma, “una famiglia”.